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Il garage di casa diventa la prima "officina" per disegnare in scala 1:1 il telaio della buggy: inizialmente si pensava di utilizzare delle ruote di un trattorino rasaerba demolito, piu' avanti opteremo per 4 ruote (regalate) di una Lancia Thema. Nel frattempo di stabiliscono le dimensioni del telaio sia in pianta che in proiezione laterale, giusto per andare in officina con il saldatore e non perdere tempo a capire quanto e dove tagliare i vari tubolari. Inoltre si decidono le dimensioni dei tubi in diametro e spessore segnando i vari punti di saldatura.
Per curiosare su internet sull'argomento "buggy autocostruite" consigliamo di visitare questo sito davvero fantastico:

www.badlandbuggy.com

La passione per i prototipi autocostruiti nasce da molto lontano: da adolescenti ci si era costruiti un go-kart con motore
150 cc. di un Vespone con il quale si  scorazzava per le strade (allora bianche) addirittura in tre! Infatti uno pilotava e altri due facevano da peso (in piedi attaccati al roll-bar costituito da una testiera di un letto!) per bilanciare la ruota posteriore che non era motrice...altri tempi! E ancora: si riuscì a sistemare una vecchia lambretta 150 cc. con la quale si faceva pseudo motocross per i campi sempre rigorosamente in tre! Poi si passò alla Fiat 500 che tagliammo con il flessibile e la facemmo diventare cabrio! Si, si... e con tanto di roll-bar (stavolta piu' serio...). Purtroppo la pompa dei freni era proprio andata cosi' si frenava scalando le marce e dandoci dentro di freno a mano...Dopo simili trascorsi dove si poteva andare a lavorare (?!?) dopo la laurea? Ma naturalmente in una ditta di prototipi! Questa avventura mi impegnò per ben tre anni...

Ed eccomi qui con l'auto elettrica che seguii nella sua completa costruzione, realizzazione e nei vari test di collaudo:
la mitica GREEN 2P e GREEN 3P (che sta per due e tre posti) della ditta P.G.E. (Progetti Gestioni Ecologiche) con storici trascorsi nel campo dei prototipi elettrici in Italia (la prima ad installare a Bruxelles nel lontano 1981 una stazione computerizzata di auto elettriche a noleggio). L'auto con carrozzeria in vetroresina e telaio a tralicci montava inizialmente un motore in corrente continua (poi sostituito con uno in alternata più performante) con un pacco batterie standard al piombo da trazione elettrica toccava i 60 Km/h con un'autonomia di 80 km ed era costruita su meccanica Fiat Uno con ammortizzatori rinforzati (a pieno carico si toccavano i 14 quintali).

Ecco il frontale della GREEN 2P (due posti frontali) e quello della GREEN 3P (tre posti frontali, guidatore + panchetta).



Una vista degli interni dell'auto elettrica molto curati: volante in similpelle in tinta con gli interni, cruscotto personalizzato con strumentazione a LCD con indicazioni di consumo, autonomia, amperometro, voltmetro, temperatura motore, etc...
In evidenza lo sportello laterale che racchiudeva il pacco batterie: questo poteva essere agevolmente e velocemente sostituito con uno di carico in quanto poteva scorrere su slitte supportate da maxi-sfere in acciaio.



La GREEN 2P è stata ospite di un istituto tecnico superiore per una mattinata dedicata alla tecnica e all'ecologia: prima in aula a spiegare con il video proiettore come funzionava ai giovanissimi l'auto elettrica e poi...in giardino a provarla!Esperienza incredibile e fantastica per l'entusiasmo che incontrammo quella gelida mattinata di febbraio.
L'ultimo a destra e' il professore di elettrotecnica di questi scatenati fans dell'auto elettrica.

Copyright 2004 © BUGGY  WONDERLAND